Che cos'è il Translanguaging? Un'introduzione
- Stefano Rastelli
- 24 apr
- Tempo di lettura: 2 min

Il concetto di translanguaging è emerso negli ultimi decenni come una innovazione in ambito sociolinguistico prima e didattico poi. (Cognigni 2020: 143)
Il termine viene usato per la prima volta in gallese (trawsieithu) da Cen Williams nel 1994, e nella pratica didattica veniva usato nelle scuole gallesi per far sviluppare ai loro studenti una doppia competenza linguistica (dual literacy) in inglese e gallese, visto che la maggior parte degli studenti della scuola erano bilingui.
Questa attività didattica consisteva nel ricevere informazioni in una lingua e produrne un testo scritto orale in un’altra.
Con il passare del tempo questa pratica ha acquisito legittimità politica ed educativa diventando parte integrante del programma scolastico.
La pratica si è diffusa in tutto il mondo grazie alla traduzione del termine in inglese da parte di Colin Baker.
Le lingue "non esistono"
Uno dei massimi esperti di traslanguaging, il professor Li Wei, durante una sua conferenza ad Hong Kong ci tiene a sottolineare che la parola translanguaging non viene da “transferring language literacy”, come si potrebbe dedurre, ma da “transcending languages”. Le lingue cioè non sono il centro dell’attenzione didattica, si devono "trascendere" per mettere al centro chi parla e il suo intero repertorio linguistico che viene considerato come un unico repertorio integrato.
Garcia e Li Wei arrivano anche ad affermare che le lingue non esistono da un punto di vista interno, sostituendo al concetto di lingua, il concetto di idiolect, cioè la forma, la struttura e tutte le strategie comunicative di ognuno di noi.
Il fatto che le lingue non esistano può sembrare esagerato e controintuitivo, ma quello che tutti noi possiamo accettare è che queste non sono sistemi rigidi e separati, anzi sono sistemi estremamente interconnessi.
In questo modo l’idea del bi/plurilinguismo cambia radicalmente: da un’idea di una persona con due lingue separate nella mente, abbiamo un unico repertorio interconnesso: questa visione ci permette di fare grandi passi avanti dal punto di vista linguistico-educativo.
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